In molti usano un sistema di newsletter, pochi fanno email marketing in modo concreto.
Mandare mail periodicamente non è sempre sinonimo di newsletter funzionale. La differenza importante tra chi semplicemente scrive una newsletter sperando di attirare curiosità e chi invece crea azioni e contenuti volti a incanalare l’attenzione del cliente. Tutto questo porta ad avere un sistema di newsletter accurato e volto a creare business.
Importante per l’attività di raccolta dei contatti, in gergo lead generation, è valutare quante e quali informazioni possono servirti, tenendo presente che più dati chiederai, meno gli utenti saranno disposti a fornirteli. Del resto più informazioni avrai a disposizione, più elementi avrai per personalizzare i messaggi. Ricordatevi di sistemare il database, tenendolo sempre pulito da eventuali email corrotte o non più in uso. Una volta sistemato potrai cominciare a spedire.
Elementi principali
Sono tre gli elementi principali da tener presente per creare una newsletter: mittente, oggetto e pre-header.
Il mittente è l’alias che viene visualizzato dal cliente una volta ricevuta la mail e, se possibile, si cerca di usare il nome del brand e mantenere una certa coerenza tra nome mittente e firma in calce alla comunicazione.
Anche l’oggetto possiede un ruolo importante per attirare l’attenzione dell’utente perché in poche parole dovrai spiegare di cosa ti occupi e invogliare il cliente a continuare la lettura.
Il pre-header, che in pochi conoscono o sottovalutano, è che la prima riga del codice HTML della newsletter. È importante pensare a un contenuto specifico per il pre-header, altrimenti verrà mostrato il primo testo disponibile, ad esempio “Se non visualizzi correttamente questa email, apri la versione web”.
Una volta aperta la mail il cliente dovrà vedere altri elementi fondamentali, quali logo aziendale e una call to action chiara e precisa.
Il logo deve essere presente in tutte le email inviate dall’azienda, sempre nella stessa posizione. Questo perché il lettore fedele deve riconoscerti già dal layout. Limitate le immagini o altri elementi grafici per non appesantire troppo la mail.
La call to action è molto di più di un semplice link, costituisce un vero e proprio invito ad effettuare un’azione. L’utente dovrà aver ben chiaro prima di cliccare il bottone che verrà mandato in una pagina di approfondimento o all’ecommerce dell’azienda. Tutto ciò è molto importante.
Analisi
Una volta spedita la newsletter ovviamente il lavoro continua, con l’analisi delle performance. Primo parametro da considerare è il tasso di consegna (delivery rate). Secondo parametro il tasso di apertura (open rate), dove possiamo valutare l’efficacia di mittente e oggetto della nostra newsletter. Il click to open rate infine misura la capacità di coinvolgimento dei lettori e fa capire quanti hanno effettivamente cliccato sulla call to action.
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